La seconda guerra mondiale
CAPITOLO DICIOTTESIMO
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Analogamente a quanto segnalato per la guerra del 1914/1918 [cfr. cap.13], consigliamo di suddividere la trattazione del secondo conflitto mondiale in diverse unità tematiche, da considerarsi separatamente; successivamente, sfruttando anche le domande poste alla fine di ogni sezione, lo studente deve proporre considerazioni congiunte delle diverse parti.
Il capitolo si suddivide nelle seguenti unità: 1) analogie e differenze fra la prima e la seconda guerra mondiale; 2) la fase iniziale della guerra e l’intervento dell’Italia; 3) l’invasione nazista dell’Unione Sovietica e l’attacco del Giappone agli Stati Uniti; 4) la sconfitta nazista di Stalingrado e la deposizione di Mussolini; 5) la Resistenza; 6) la sconfitta tedesca; 7) la fine del conflitto nel Pacifico e le bombe atomiche.
1. La prima e la seconda guerra mondiale
La prima e la seconda guerra mondiale
La prima e la seconda guerra mondiale furono molto diverse fra loro; eppure, per alcuni storici, la seconda guerra mondiale concluse un periodo di crisi dell’Europa iniziato con la guerra del 1914/1918. che i trattati di pace non erano stati capaci di risolvere. A indicare questo legame fra i due drammatici eventi storici vi sono alcune analogie, a testimoniare come le due guerre furono la risposta a un clima d’instabilità che, evidenziatosi all’inizio del secolo, persistette dopo il primo conflitto.
L’instabilità dell’Europa orientale
Entrambe le guerre iniziarono in Europa orientale: la prima in Bosnia-Erzegovina, con l’attentato di Sarajevo, la seconda in seguito all’invasione nazista della Polonia. Con la dissoluzione del problema asburgico, l’instabilità politica dalla zona balcanica si era estesa all’intera Europa orientale.
Anche in questo conflitto si realizzò un’alleanza fra l’Inghilterra e la Francia contro le potenze dell’Europa centrale; intervennero in difesa di un trattato stipulato con un paese minore (la Polonia), dopo che continuò a ignorare gli accordi internazionali.
Analogia della situazione strategica
Anche in questa guerra la potenza germanica si trovò circondata, dovendo combattere sul fronte occidentale e orientale; fu però la stessa Germania, a differenza della guerra precedente, a provocare l’apertura del conflitto con l’Unione Sovietica, favorendo il ricostituirsi della vecchia coalizione comprendente la Francia, l’Inghilterra, la Russia e gli Stati uniti.
Guerra imperialista e guerra ideologica
La differenza fondamentale fra la prima e la seconda guerra mondiale sta nelle diverse motivazioni che spinsero le potenze all’intervento: nel 1915 si trattò di un conflitto infraimperialista, teso a realizzare un’egemonia territoriale ed economica; nel 1939, invece, le potenze democratiche intervennero per contrastare un’ideologia del potere totalitaria. che si riprometteva di sottomettere gli altri popoli in nome della superiorità culturale e razziale.
La collocazione dell’Italia nel quadro delle alleanze costituisce un altro fattore di diversità rispetto alla prima guerra mondiale: l’Italia, un tempo schierata con la Francia e l’Inghilterra, è ora alleata con la Germania; non difendeva più ragioni patriottiche, ma intendeva realizzare una politica espansionistica.
Nella prima guerra mondiale gli Stati Uniti, intervennero nell’ultimo anno di guerra e diedero un appoggio materiale soprattutto nelle ultimissime fasi del conflitto, agendo comunque esclusivamente in territorio europeo; durante il secondo conflitto mondiale, invece, gli Stati Uniti vennero attaccati direttamente nel loro territorio. Questo comporta l’apertura di un secondo fronte: oltre all’Europa, infatti, la seconda guerra mondiale coinvolgerà drammaticamente anche la zona del Pacifico e dell’Asia.
DOMANDE
1) Indica le principali analogie e le differenze tra la prima e la seconda guerra mondiale.
2) Quale importanza ebbe la situazione dell’Europa orientale, nel favorire lo scoppio della guerra?
3) Precisa la composizione degli schieramenti contrapposti, sottolineando le differenze rispetto al precedente conflitto mondiale.
4) Distingui il carattere imperialista della prima guerra mondiale da quello ideologico della seconda.
5) La differente collocazione dell’Italia è dovuta alle diverse motivazioni con cui la nazione interviene nel conflitto: ricordale.
6) Indica il diverso coinvolgimento degli Stati Uniti nella prima e nella seconda guerra mondiale.
2. La fase iniziale della guerra e l’intervento italiano
La guerra lampo di Hitler
Con l’invasione della Polonia (1° settembre) Hitler credette di dare il via a una guerra che si sarebbe risolta nel giro di poco tempo; oltre alla Polonia, egli occupò, nell’aprile 1940, la Danimarca, la Norvegia e la Danimarca, per isolare l’Inghilterra.
L’invasione della Francia
Il 10 maggio 1940, ebbe inizio l’offensiva tedesca sul fronte occidentale, con l’invasione del Belgio, dell’Olanda e del Lussemburgo. Subito dopo le truppe tedesche travolsero la resistenza francese: il 14 giugno i tedeschi occuparono Parigi; metà del paese rimase sotto il diretto controllo tedesco; l’altra metà venne guidata da un governo collaborazionista, con a capo il maresciallo Petain (repubblica di Vichy).
Le ragioni della vittoria nazista
La tattica dei nazisti prese di sorpresa i francesi: questi confidavano nella linea Maginot, una trincea difensiva costruita fra il 1930 e il 1936 con lo scopo di respingere un attacco tedesco portato dall’Alsazia e dalla Lorena. I tedeschi si limitarono ad aggirarla verso nord; in più obbligarono le truppe anglo-francesi, ingannate dall’attacco all’Olanda, a concentrarsi all’estremo nord, infilandosi in una sorta di sacca. I tedeschi avanzarono più a sud, quasi indisturbati e avrebbero potuto annientare i nemici.
Dunkerque
Ai francesi e agli inglesi non restava altro che fuggire e, fra il 29 maggio e il 4 giugno, si imbarcarono dalla baia di Dunkerque. Secondo alcuni storici i tedeschi avrebbero potuto annientare le truppe nemiche; non lo fecero poiché speravano, con questo gesto, di poter firmare la pace con gli inglesi, una volta ottenuta la supremazia in Europa.
De Gaulle
Il leader della Francia, il generale Charles De Gaulle, si rifugiò a Londra e, dalla capitale inglese, invio un proclama al paese, in cui invitava i concittadini alla resistenza contro la Germania, sia nei territori occupati sia in quelli della repubblica di Vichy.
Stalin invade la Finlandia
Contemporaneamente Stalin invase la Finlandia, secondo quanto previsto dal trattato Ribbentrop-Molotov; le forze sovietiche trovarono una dura resistenza ed ebbero molta difficoltà a imporsi; probabilmente questa difficoltà fu dovuta all’annientamento dei vertici militari realizzato da Stalin negli anni ‘30. Sicuramente la debolezza dimostrata da Stalin rafforzò Hitler nei suoi propositi d’invasione dell’Unione Sovietica.
L’intervento dell’Italia
La Germania, con l’occupazione della Francia, aveva ormai la piena egemonia sull’Europa; Mussolini, intravedendo la fine del conflitto e timoroso di non poterne approfittare durante le trattative di pace, decise di scendere in guerra a fianco della Germania, nonostante l’impreparazione del nostro esercito. Riteneva che, con pochi sforzi, di potere ottenere i territori contestati alla Francia. Il 10 giugno 1940 l’Italia dichiara guerra alla Francia e all’Inghilterra.
Lo scetticismo di Ciano e del re
Analogamente a quanto era avvenuto per il Patto d’acciaio [cfr. cap.17, p5], l’iniziativa della guerra non entusiasmò alcune personalità del regime; particolarmente scettici si dimostrarono Galeazzo Ciano, il maresciallo Badoglio e il re Vittorio Emanuele III.
L’attacco all’Inghilterra
Hitler avrebbe desiderato, dalle posizioni di forza conquistate, arrivare alla pace con l’Inghilterra; il rifiuto britannico di accettare l’egemonia nazista sul continente spinse il dittatore tedesco a tentare l’invasione dell’isola, mai riuscita nei secoli precedenti.
L’operazione leone marino
Il tentativo venne affidato al maresciallo Hermann Göring e fu battezzato operazione leone marino. L’Inghilterra venne sottoposta a una serie di bombardamenti senza precedenti nella sua storia; fu coniata l’espressione coventrizzare, dalla città di Coventry, per indicare un bombardamento indiscriminato di un centro urbano.
Wyston Churchill
In Inghilterra, contemporaneamente alla caduta della Francia, Wyston Churchill, esponente conservatore, sostituì Arthur Chamberlain alla guida del governo. Chamberlain pagava la sua indecisione politica, che troppo tardi l’aveva portato a reagire alla politica aggressiva hitleriana; veniva in un certo senso ritenuto responsabile del fatto che Hitler fosse riuscito a conquistare l’Europa. La politica di Churchill fu invece finalizzata alla resistenza e non tentò mai di realizzare qualsiasi forma di accordo con il nemico.
Il fallimento dell’operazione e le colonie
I bombardamenti della Luftwaffe (aviazione tedesca) furono neutralizzati dalla resistenza della RAF (Royal Air Force) e la Germania dovette rinunciare all’operazione leone marino; le truppe italo-tedesche tentano di colpire gli interessi economici inglesi, attaccandone i domini coloniali. In agosto truppe italiane occupano la Somalia Britannica e, in settembre, conquistarono alcuni territori dell’Egitto.
L’invasione dell’Albania e della Grecia
Contemporaneamente le truppe italiane invasero la Iugoslavia, l’Albania e la Grecia; anche quest’azione dimostrò l’impreparazione delle truppe, che trovarono molta difficoltà e solo con l’aiuto tedesco riuscirono a terminare l’occupazione.
Controffensiva inglese in Africa
Alla fine dell’anno le forze inglesi riuscirono a recuperare posizioni in Africa, soprattutto in Libia, dove costrinsero le forze italiane a ritirarsi dalla Cirenaica; in Africa orientale gli inglesi fecero rientrare in Etiopia Hailé Selassié, il negus che era stato detronizzato dall’invasione italiana.
DATE:
01/09/1939 : Hitler invade la Polonia
aprile 1940 : la Germania invade la Danimarca, la Norvegia e l’Olanda
10/03/1940 : la Germania invade il Belgio
29/05/1940 – 04/06/1940 : le truppe franco-inglesi si imbarcano a Dunkerque
10/06/1940 : l’Italia dichiara guerra alla Francia e all’Inghilterra
14/06/1940 : i tedeschi entrano a Parigi
18/06/1940 : da Londra. messaggio del generale De Gaulle ai francesi
agosto-settembre 1940 : operazione leone marino
27/09/1940 : patto tripartito fra Germania, Italia e Giappone
dicembre 1940 : controffensiva inglese in Africa
PERSONAGGI:
Adolf Hitler – maresciallo Petain – Charles de Gaulle – Hermann Göring – Wyston Churchill
DOMANDE:
1) Quali erano i progetti di Hitler in merito alla guerra?
2) Quali paesi occupò nella prima fase della guerra e con quale scopo?
3) Precisa il destino della Francia subito dopo l’entrata dei nazisti a Parigi.
4) Spiega i motivi del successo nazista in Francia.
5) Come riuscirono a salvarsi le truppe franco-inglesi? furono facilitate dall’atteggiamento dei tedeschi?
6) Chiarisci il ruolo del generale De Gaulle.
7) Precisa l’azione militare dell’Unione Sovietica, contemporaneamente a quella tedesca.
8) Per quale motivo Mussolini decise l’entrata in guerra dell’Italia?
9) Erano tutti d’accordo gli uomini del regime fascista con la decisione del Duce?
10) Per quale motivo Hitler decise di attaccare l’Inghilterra.
11) Precisa le modalità e l’esito dell’operazione leone marino.
12) Quale atteggiamento tenne Churchill verso la guerra?
13) Spiega perché le truppe italo-tedesche decisero di attaccare gli interessi inglesi in Africa.
14) Quali difficoltà presentò l’invasione italiana della Grecia e dell’Albania?
3. L’attacco all’Unione Sovietica e agli Stati Uniti
L’invasione dell’URSS
Hitler aveva pensato di invadere la Russia già dal 18 dicembre 1940, quando fece approvare la direttiva n. 21, ovvero l’operazione Barbarossa, volta ad annientare lo Stato sovietico. L’aggressione, che occupò un fronte amplissimo, dal mar Baltico al mar Nero, iniziò il 22 giugno 1940 e anche in questo caso Hitler pensava di poterla risolvere in poco tempo.
La reazione russa
Le truppe di Stalin, nonostante il progetto hitleriano fosse largamente prevedibile, furono colte di sorpresa e vennero praticamente travolte, due circostanze permisero però ai sovietici di guadagnare tempo e riorganizzarsi: da una parte l’essere riusciti a trasferire importanti impianti industriali al di la degli Urali, proteggendoli dall’avanzata tedesca; dall’altra l’atteggiamento hitleriano, che non cercò la complicità delle popolazioni locali.
La resistenza partigiana russa
I consiglieri militari tedeschi suggerirono al Führer di presentarsi, alle popolazioni ucraine e della Bielorussia, come i liberatori dalla tirannia comunista, per evitare qualsiasi forma di ostilità e di resistenza; il razzismo hitleriano prevedeva però l’assoluta subordinazione dei popoli slavi.
Nazionalismo sovietico
In questo modo Hitler riuscì a compattare la popolazione intorno alla figura di Stalin e a difesa della patria sovietica; numerose furono le formazioni partigiane che ostacolarono i movimenti dei tedeschi. Stalin lanciò un appello alla nazione in cui la invitava alla resistenza contro il nemico.
L’entrata in guerra del Giappone
Contemporaneamente il Giappone, alleato della Germania e dell’Italia, intendeva entrare in guerra, per rafforzare il proprio espansionismo sul territorio asiatico; il Giappone poteva svolgere un utile ruolo strategico a favore della Germania e dell’Italia, attaccando i rifornimenti nelle zone coloniali alleate.
L’attacco di Pearl Harbour
Il 7 dicembre 1941, senza alcun preavviso, bombardieri giapponesi attaccarono la flotta americana a Pearl Harbour, nelle isole Hawai, distruggendola totalmente. In questo modo la guerra iniziava favorevolmente per i giapponesi, che potevano contare su una superiorità assoluta per quanto riguardava la forza navale e, infatti, conquistarono quasi tutte le basi americane e britanniche.
Le dichiarazioni di guerra
L’8 dicembre gli Stati Uniti dichiararono guerra al Giappone; in ottemperanza al patto tripartito, l’11 dicembre l’Italia e la Germania dichiararono guerra agli Stati uniti.
La Carta atlantica
Il 14 agosto 1940, intanto, si erano incontrati il Presidente americano Franklin Delano Roosvelt (che era stato eletto nel novembre 1940) e Wyston Churchill, su una nave da guerra nell’Atlantico. I due uomini politici firmarono la Carta atlantica, un documento in cui stabilirono le regole del nuovo ordine internazionale, da instaurarsi qualora gli alleati avessero vinto la guerra.
I principi della Carta Atlantica
I principi su cui si fondava la Carta Atlantica erano i seguenti: diritto d’autodeterminazione dei popoli, rinuncia a ogni espansione territoriale, equa ripartizione delle fonti di ricchezza, libertà dei mari, rinuncio all’uso della forza nelle controversie internazionali.
Le conseguenze dell’intervento degli Stati Uniti per l’Europa
L’intervento degli Stati Uniti fu un fattore decisivo per il risolversi della guerra e per la liberazione dei territori europei occupati dai nazisti; questo comportò però la distruzione di tantissime città storiche, a causa dei bombardamenti alleati, con un costo terribile per le popolazioni civili e una perdita immane di patrimoni culturali e artistici.
I campi di concentramento
Contemporaneamente si diffusero in molte regioni d’Europa i campi di concentramento, dove i nazisti radunarono i prigionieri e i deportati; in un primo tempo concepiti come luogo di detenzione in cui i prigionieri erano costretti al lavoro forzato, furono trasformati, in alcuni casi, in particolare dopo il 1942, in campi di sterminio.
I campi di sterminio
In particolare nei campi di Auschwitz e Treblinka furono organizzate delle camere a gas per lo sterminio di massa dei prigionieri e deportati ebrei; questa trasformazione fu successiva alla cosiddetta soluzione finale del problema ebraico, in seguito alla quale Hitler e i suoi più stretti collaboratori decisero l’annientamento totale della razza ebraica.
I nomi dei campi
I principali campi di concentramento furono quelli di Dachau, Buchenwald, Mathausen.
DATE:
18/10/1940 : Hitler approva la direttiva n° 21
22/06/1941 : inizia l’aggressione nazista all’Unione Sovietica
07/12/1941 : attacco giapponese a Pearl Harbour
08/12/1941 : gli Stati Uniti dichiarano guerra al Giappone
11/12/1941 : Germania e Italia dichiarano guerra agli Stati Uniti
DOMANDE:
1) Indica il periodo in cui Hitler decise l’aggressione all’Unione Sovietica e il giorno in cui l’attuò.
2) Quale fu l’errore di Hitler che impedì all’esercito tedesco di essere sostenuto dalle popolazioni locali?
3) Come si organizzò la resistenza sovietica?
4) Descrivi le modalità dell’entrata in guerra del Giappone.
5) Quale utilità aveva, dal punto di vista strategico, l’azione bellica del Giappone?
6) Indica i principi contenuti nella Carta atlantica.
7) Quale effetto ebbe per l’Europa l’intervento degli Stati Uniti?
8) Indica i principali campi di concentramento organizzati dai nazisti.
9) Specifica la finalità dei campi di sterminio di Auschwitz e Treblinka.
4. La guerra dal 1942 al 1943
La fine della guerra lampo
Con il 1942 si invertirono le sorti della guerra e le truppe naziste subirono la prima, decisiva sconfitta; la resistenza sovietica e l’intervento americano, oltre alla precedente resistenza dell’Inghilterra agli attacchi aerei, pregiudicarono definitivamente il progetto hitleriano della guerra lampo.
La ripresa della campagna sovietica
Nei mesi di luglio e agosto 1942 le truppe tedesche tentarono l’affondo decisivo in territorio sovietico, penetrando nella zona caucasica fino al Don e al Volga; l’obiettivo era quello di impedire che alle forze russe giungessero i rifornimenti di petrolio, oltre a interrompere i rapporti con gli alleati.
Stalingrado
A novembre, però, l’Unione Sovietica riuscì a organizzare una potente controffensiva, accerchiando le truppe nemiche nella città di Stalingrado; le forze tedesche, comandate dal generale von Paulus furono annientate e costrette alla resa. La battaglia di Stalingrado, del 19 novembre, fu la prima sconfitta subita dai tedeschi nel corso della guerra e ne mutò gli esiti.
Le sconfitte in Africa
Anche in Africa, dove pure all’inizio dell’anno le truppe italo-tedesche avevano riconquistato parte della Cirenaica, gli alleati riuscirono a imporre la loro iniziativa; le truppe tedesche in Africa, comandate dal generale Römmel, furono sconfitte nella battaglia di el Alamein (23 ottobre). In novembre sbarcarono in Marocco forze dell’esercito americano, che diventarono in breve tempo padrone del Mediterraneo.
La battaglia di Midway
Nel 1942 gli Stati Uniti riuscirono a colmare l’inferiorità navale nei confronti dei giapponesi; questi, fra gennaio e marzo, avevano conquistato importanti zone strategiche, ma a giugno subirono delle isole Midway la prima sconfitta navale.
Le preoccupazioni del re
La situazione critica delle forze tedesche convinse Vittorio Emanuele III che bisognava sganciare il destino dell’Italia da quello della Germania; diversi esponenti del regime, fra cui Galeazzo Ciano e Dino Grandi, incominciarono a prendere le distanze dal Duce, il maggiore responsabile dell’entrata in guerra del paese.
La caduta del fascismo
Il 25 luglio 1943 si tenne una seduta del Gran Consiglio del Fascismo, durante la quale Mussolini fu messo in minoranza e dovette rassegnare le dimissioni; alla fine della riunione il Duce venne arrestato.
Il governo Badoglio
Vittorio Emanuele III affidò il governo al maresciallo Badoglio, che dovette affrontare il sempre più diffuso malcontento popolare, causato dalla mancanza di rifornimenti; numerosi scioperi si susseguivano nelle principali fabbriche del paese. Il governo negoziò segretamente con gli alleati e firmo, il 3 settembre 1943 un armistizio a Cassabile, reso pubblico l’8 settembre.
L’occupazione tedesca del nord Italia
Nel rendere nota la firma dell’armistizio, il governo non si preoccupò di premunirsi dall’eventuale reazione tedesca e fu colto impreparato dall’attacco che si ebbe nel nord Italia e nella capitale; il re e l’intero governo dovettero fuggire a Brindisi e Roma rimase sotto il controllo tedesco, insieme al nord della penisola.
La Repubblica Sociale Italiana
I territori occupati dai tedeschi costituirono la Repubblica Sociale Italiana con capitale Salò; Mussolini, liberato dai nazisti, ne fu il capo. In realtà però si trattativa di un territorio totalmente subordinato al potere dei tedeschi che, ormai, non nutrivano più alcuna fiducia sull’alleanza degli italiani.
La liberazione di Napoli
Una resistenza eroica fu sostenuta dalla città di Napoli che in quattro giorni, dal 27 al 30 settembre 1943 insorse, costringendo alla fuga le truppe di occupazione tedesche.
DATE:
luglio\agosto 1942 : riprende l’offensiva tedesca contro l’Unione Sovietica
04-06/06/1942 : battaglia di Midway
23/10/1942 : battaglia di el Alamein
19/11/1942 : i nazisti sono sconfitti nei pressi di Stalingrado
25/07/1943 : riunione del Gran Consiglio del Fascismo; arresto di Mussolini
03/09/1943 : armistizio di Cassabile
08/09/1943 : viene reso pubblico l’armistizio di Cassabile
27-30/09/1943 : le truppe tedesche sono cacciate da Napoli
PERSONAGGI:
generale von Paulus – generale Römmel – Galeazzo Ciano – Dino Grandi – maresciallo Badoglio
DOMANDE:
1) Indica per quali motivi il 1942 costituisca un anno di svolta nella seconda guerra mondiale.
2) Qual era la strategia tedesca, nella ripresa dell’offensiva contro l’Unione Sovietica.
3) Indica l’importanza della sconfitta tedesca a Stalingrado.
4) Descrivi la controffensiva alleata in Africa.
5) Quale successo ottenne la flotta statunitense nei confronti di quella giapponese?
6) Indica come le sconfitte tedesche e l’intervento americano modificarono l’atteggiamento di Vittorio Emanuele III neri confronti di Mussolini.
7) Quali personalità del fascismo erano in dissenso con Mussolini?
8) Descrivi l’esito della seduta del Gran Consiglio del 3 settembre 1943
9) Quale errore venne commesso dopo la firma dell’armistizio di Cassabile?
10) Come reagirono i tedeschi alla firma dell’armistizio?
11) Quale reazione si ebbe a Napoli nei confronti delle truppe tedesche?
5. La Resistenza
I partigiani
I partigiani erano volontari che si riunivano in gruppi combattenti, per lo più rifugiandosi sulle montagne o in campagna e che si proponevano di contrastare militarmente le forze dell’asse. Le formazioni partigiane erano costituite da forze politiche di diverso orientamento ideologiche, tutte unite però dalla volontà di opporsi al fascismo.
La resistenza in Iugoslavia
In Iugoslavia i partigiani erano quasi tutti di cultura comunista e si organizzarono sotto la guida del maresciallo Tito, riuscendo a liberare il territorio del loro Stato dagli occupanti nazisti e italiani, prima ancora che giungessero gli alleati.
Il CLN
In Italia il coordinamento della lotta partigiana fu affidato al CLN (Comitati di Liberazione Nazionale), che era composto da sei partiti antifascisti: la Democrazia cristiana, il Partito Comunista, il Partito Socialista, il Partito d’azione, il Partito Liberale e il Partito Democratico del Lavoro.
I problemi di un’azione congiunta
Ovviamente l’azione del CLN fu resa difficile dalla diversità ideologica dei partiti che ne facevano parte; bisogna anche tenere conto come, attraverso la Resistenza, non ci si poneva solo l’obiettivo di liberare l’Italia dall’occupazione nazi-fascista, ma anche quelle di porre le premesse istituzionali per il futuro Stato; di conseguenza vi erano atteggiamenti preoccupati da parte degli Alleati per una eventuale egemonia dei partiti socialista e comunista.
I rapporti con il governo Badoglio
Questa incertezza sugli obiettivi del CLN rendeva problematica anche l’azione del governo Badoglio che, da una parte, intendeva sfruttare la lotta partigiana per opporsi alla Repubblica Sociale Italiana, dall’altra temeva un esito politico che, in futuro, avrebbe messo in discussione la struttura monarchica dello Stato e l’intera classe dirigente.
La guerra alla Germania
Per dimostrare la sua affidabilità il governo Badoglio, il 13 ottobre 1943, dichiarò guerra alla Germania; in questo modo l’Italia tornava nell’orbita della vecchia alleanza dell’intesa, che aveva caratterizzato la prima politica del fascismo.
La tensione con i comunisti
Vi fu tensione però fra il governo Badoglio e le forze della Resistenza quando, al Congresso dei partiti antifascisti, tenuto a Bari nel gennaio 1944, i comunisti, i socialisti e il partito d’azione, chiesero l’abdicazione del re.
Il comportamento di Togliatti
Questo momento di difficoltà venne superato grazie alla decisione di Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista Italiano, di eliminare la pregiudiziale antimonarchica: si garantiva l’unità nella lotta di liberazione e, una volta conseguita la pace, si sarebbe deciso democraticamente l’assetto istituzionale dello Stato.
Il Corpo dei volontari della libertà
La decisione di Togliatti permise un coordinamento delle azioni partigiane: le diverse formazioni costituivano il Corpo dei volontari della libertà, a capo del quale vi erano il generale Cadorna, il rappresentante del Partito d’azione Ferruccio Parri e l’esponente comunista Luigi Longo. Si costituì anche il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale dell’alta Italia).
La guerra partigiana
La guerra partigiana divenne particolarmente intensa alla fine del 1944, quando le truppe alleate vennero fermate alla linea gotica, cioè ai confini della Toscana. Numerosi furono i combattimenti e le stragi eseguite per rappresaglia dalle forze d’occupazione.
I principali eccidi
Fra gli eccidi più efferati ricordiamo la strage di Marzabotto (29 settembre – 5 ottobre), dove furono massacrati 1.836 abitanti accusati di complicità con i partigiani; 335 civili furono uccisi alle Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944 come rappresaglia per un attentato contro le truppe d’occupazione tedesche. Il 28 dicembre 1943, invece, furono fucilati a Reggio Emilia i sette fratelli Cervi, che parteciparono attivamente alla Resistenza.
DATE:
13/10/1943 : il governo Badoglio dichiara guerra alla Germania
gennaio 1944 : si tiene a Bari il Congresso dei partiti antifascisti
28/12/1943 : fucilazione dei fratelli Cervi
24/03/1944 : strage delle Fosse Ardeatine
29/09 – 05/10/1944 : strage di Marzabotto
PERSONAGGI:
Palmiro Togliatti – generale Cadorna – Ferruccio Parri – Luigi Longo – fratelli Cervi
DOMANDE:
1) Chi erano i partigiani?
2) Quale importanza ebbero in Iugoslavia i partigiani guidati dal maresciallo Tito?
3) Indica i partiti da cui era composto il CLN.
4) Quale difficoltà politica ostacolava l’azione del CLN?
5) Indica i motivi per cui il governo Badoglio dichiarò guerra alla Germania.
6) Perché il Congresso dei partiti antifascisti del 1944 creò tensione fra il governo e le forze della Resistenza?
7) Quale decisione prese Palmiro Togliatti, per compattare il fronte della Resistenza?
8) Indica come si organizzarono le forze della resistenza italiana.
9) Quando la lotta partigiana fu maggiormente intensa?
10) Ricorda i principali eccidi perpetrati dalle forze nazi-fasciste.
6. La sconfitta tedesca
La Conferenza di Teheran
Fra il 28 novembre e il 1° dicembre 1943 si riunirono a Teheran i rappresentanti delle tre principali potenze alleate (i tre grandi): Roosvelt, Churchill e Stalin I tre uomini politici decisero che, per sconfiggere definitivamente la Germania, bisognava aprire un secondo fronte a ovest, che avrebbe definitivamente sbaragliato le forze tedesche.
Lo sbarco in Normandia
Nella notte fra il 5 e il 6 giugno 1944, un milione di uomini, coadiuvati da più di un migliaio di navi e aerei, sbarcarono, con una grandiosa operazione, sul suolo della Normandia, sotto il comando del generale Eisenhower; venne così aperto il secondo fronte deciso a Teheran e le armate tedesche furono costrette a ritirarsi.
La liberazione di Parigi
Quando si ebbe la certezza del successo dell’operazione alleata, Parigi insorse e si ribellò all’occupante tedesco (19-25 agosto); il 26 agosto il generale De Gaulle entrò a Parigi e in settembre le truppe tedesche avevano abbandonato completamente la Francia.
La liberazione dell’Unione Sovietica
Contemporaneamente si concluse la liberazione dei territori sovietici che, dalla battaglia di Stalingrado, era stata continua; nel 1944, dopo la Russia, furono liberate l’Ucraina e la Crimea.
La Conferenza di Yalta
Dal 4 all’11 febbraio 1945 i tre grandi si riunirono nuovamente a Yalta, in Crimea; fu deciso un attacco decisivo su tutti i fronti: i russi a oriente e le truppe alleate a occidente avrebbero proseguito l’offensiva contro i nazisti, fino a incontrarsi sul suolo tedesco.
Le conseguenze della Conferenza di Yalta
Secondo molti storici, durante la Conferenza di Yalta non si discusse solo della strategia di guerra ma, essendo ormai i tre grandi certi della vittoria, si posero le basi per la futura spartizione del mondo in due arre d’influenza; in particolare l’Europa del dopoguerra, caratterizzata da due blocchi contrapposti (capitalista e socialista), che diedero luogo alla cosiddetta guerra fredda, viene anche chiamata l’Europa di Yalta.
Il bombardamento di Dresda
La guerra venne portata direttamente sul suolo tedesco e quasi tutte le città vennero pesantemente bombardate; particolarmente drammatico fu il bombardamento della città di Dresda: fu completamente rasa al suolo, sicuramente obbedendo a una logica di vendetta. E’ opinione comune, infatti, che un simile eccidio di civili non fosse necessario.
Aprile 1945
In aprile le truppe americane e quelle sovietiche si incontrarono sul fiume Elba, precisamente a Torgau il 25 aprile; i sovietici erano riusciti ad arrivare a Berlino e, il 30 aprile, Hitler, insieme a Göbbels e ai più stretti parenti, si suicidò. L’ammiraglio Dönitz, cui Hitler aveva affidato il comando del paese, firmò la resa incondizionata della Germania il 7 maggio 1945.
Il processo di Norimberga
Il 20 ottobre 1945 iniziò a Norimberga il processo contro i criminali nazisti: ventidue criminali di guerra furono condannati alla pena di morte o all’ergastolo.
La liberazione dell’Italia
Contemporaneamente avvenne la liberazione dell’Italia, grazie all’azione delle forze alleate e delle truppe partigiane. Il movimento di liberazione partì il 17 aprile e si concluse il 25 con la liberazione di Milano.
La morte di Mussolini
Mussolini venne ucciso a Dongo il 27 aprile, catturato dalle formazioni partigiane mentre tentava di fuggire in Svizzera.
DATE:
28/11-01/12/1943 : Conferenza di Teheran
05-06/06/1944 : sbarco in Normandia delle truppe alleate
19-25/08/1944 : rivolta di Parigi
26/08/1944 : il generale De Gaulle è a Parigi
04-11/02/1945 : conferenza di Yalta
17/04/1945 : inizia in Italia il movimento delle truppe di liberazione
25/04/1945 : liberazione di Milano
25/04/1945 : incontro a Torgau fra le truppe statunitensi e le truppe sovietiche
27/04/1945 : Mussolini viene giustiziato a Longo dalle truppe partigiane
30/04/1945 : suicidio di Hitler
07/05/1945 : la Germania firma la resa incondizionata
20/10/1945 : inizia il processo di Norimberga
PERSONAGGI:
generale Eisenhower – ammiraglio Dönitz
DOMANDE
1) Indica le decisioni che i tre grandi presero a Teheran.
2) In che cosa consistette lo sbarco in Normandia?
3) Indica le varie fasi della liberazione di Parigi.
4) Indica l’importanza della Conferenza di Yalta, anche per la storia europea del dopoguerra.
5) Il bombardamento di Dresda è diventato il simbolo dell’assurdità della guerra: perché?
6) Indica i momenti significativi del crollo della Germania.
7) Quando si tenne il processo di Norimberga? chi doveva essere giudicato in quella sede?
8) Precisa le date della liberazione italiana e il destino di Mussolini.
7. La fine della guerra nel Pacifico e le bombe atomiche
La resistenza giapponese
Il Giappone, nonostante il crollo dei suoi alleati, non si arrese e oppose una strenua resistenza alle forze statunitensi, utilizzando anche i kamikaze, volontari che si sacrificavano in missioni suicide, lanciandosi con aerei pieni di esplosivo contro le navi nemiche. Per quanto la vittoria americana non fosse in discussione, sarebbe costata ancora molte vite umane.
Iwo Jima e Okinawa
La volontà di resistenza del Giappone si dimostrò anche nelle battaglie di Iweo Jima e Okinawa, dove i giapponesi preferirono farsi sterminare piuttosto che arrendersi.
Harry Truman
La guerra finì improvvisamente a causa della decisione del nuovo presidente degli Stati Uniti Harry Trumann di lanciare sul Giappone due bombe atomiche, in seguito al rifiuto giapponese di un ultimatum. Trumann, che successe a Roosvelt, morto improvvisamente il 12 aprile, fece lanciare una prima bomba atomica il 6 agosto sulla città di Hiroshima e una seconda il 9 agosto sulla città di Nagasaki.
La bomba atomica
La bomba atomica era una nuova arma portata a termine nei laboratori scientifici americani proprio nell’ultimo periodo della guerra; non era stata ancora adeguatamente sperimentata e probabilmente non si immaginavano, quantomeno per gli anni a venire, gli effetti tanto distruttivi delle radiazioni. Alla costruzione dell’ordigno contribuirono molti scienziati rifugiatisi in America per sfuggire alle persecuzioni fasciste; si sa che la Germania stava lavorando alla costruzione della stessa arma e proprio per questo gli Stati Uniti raddoppiarono i loro sforzi.
Gli effetti delle bombe
Quasi 200.000 persone morirono immediatamente per lo scoppio delle bombe, ma altre migliaia morirono successivamente, anche a distanza di anni, per l’effetto delle radiazioni; queste ebbero atroci conseguenze anche su individui nati anni più tardi.
Perché Trumann prese questa decisione
Secondo la maggior parte degli storici, a spingere il presidente americano all’utilizzo di un’arma così micidiale, non ci fu solo la volontà di terminare in breve tempo la guerra, risparmiando vittime americane, ma un intento sicuramente più cinico. Già prima del conflitto si manifestarono le prime tensioni con l’URSS e, probabilmente, il Presidente volle dimostrare tangibilmente la superiorità militare degli Stati Uniti.
Il destino delle armi atomiche
Con le bombe di Hiroshima e Nagasaki le armi atomiche diventarono fondamentali nel regolare i rapporti internazionali; la pace di cui godette l’Europa nel dopoguerra fu dovuta proprio alla deferenza causata da queste armi che, se utilizzate, avrebbero condotto alla distruzione reciproca.
La resa del Giappone
L’8 agosto l’URSS, secondo quanto previsto dai patti di Yalta, dichiarò guerra al Giappone, attaccando dalla zona della Corea. Il Giappone accettò la resa incondizionata il 14 agosto; la firma avvenne il 2 settembre.
DATE:
12/04/1945 : morte di Roosvelt
06/08/1948 : viene sganciata la bomba atomica su Hiroshima
08/08/1945 : l’URSS dichiara guerra al Giappone
09/08/1945 : viene sganciata la bomba atomica su Nagasaki
14/08/1945 : il Giappone accetta la resa incondizionata
02/09/1945 : il Giappone firma la resa incondizionata
PERSONAGGI
Harry Trumann
DOMANDE:
1) Come si comportò il Giappone, dopo il crollo dei suoi alleati?
2) Quale comportamento tennero i giapponesi durante le battaglie di Iweo Jima e di Okinawa?
3) Ricorda le date e i luoghi su cui furono lanciate le due bombe atomiche.
4) Quali effetti ebbero queste bombe?
5) Quando vennero progettate? chi vi concorse?
6) Quale scopo ebbe Trumann nell’utilizzarle?
7) Quando il Giappone firmò la pace incondizionata?