La scuola della riforma e il curioso interesse per il Ministero Bottai
Purtroppo il portale “L’identità di Clio”, di cui rimane attiva comunque la pagina Facebook, ha chiuso. Non sono più disponibili gli articoli pubblicati negli anni, tra cui i miei sulla “didattica della storia”. Per ora, mi limiterò a pubblicarli sul mio portale, oltre che su Accademia.edu.
L’articolo in questione è il primo che recupero, e ha a oggetto la “relazione pericolosa” tra i sostenitori della didattica “innovativa” (e in particolare una didattica della storia impostata sul criterio delle competenze) e la rivalutazione “democratica” del ministero Bottai.
Il “revisionismo” nei confronti di Bottai dimentica che a lui si deve, ben più che a Gentile (il cui fascismo rimane in ogni caso innegabile), il tentativo più organico di realizzare una sinergia autentica tra la cultura, così come trasmessa a scuola, e l’ideologia del fascismo. Che oggi tali autori si scandalizzino per la svolta reazionaria dei programmi di storia sostenuta dal ministro Valditara è uno dei tanti paradossi del dibattito sulla scuola dei nostri tempi.
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