24
Nov
2006

Il Fronte popolare in Francia, la guerra civile spagnola: l’inizio della seconda guerra mondiale

CAPITOLO DICIASSETTESIMO
IL FRONTE POPOLARE IN FRANCIA,
LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA:
L’INIZIO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

1. Il fronte popolare in Francia

La fine del socialfascismo
La decisione del Comintern di rinunciare alla politica del socialfascismo permise l’esperienza del fronte popolare in Francia, che dimostrò la possibilità per le sinistre di arrestare l’avanzata delle destre una volta messe da parte le distinzioni di tipo ideologico.

Le ragioni del successo
Il governo del fronte popolare si costituì durante la presidenza della Repubblica di Albert Lebrun, eletto nel 1932: fu l’unica reazione di sinistra che si ebbe in Europa alle conseguenze della crisi del 1929, che anche in Francia ebbe ripercussioni negative.

L’appello comunista e le elezioni

Il 31 marzo 1934 il partito comunista lanciò un appello per un fronte comune con i socialisti, firmato il 27 luglio.Nelle elezioni dell’aprile-maggio 1936 il fronte popolare ottenne 378 deputati contro i 220 dell’opposizione. Il governo fu presieduto dal socialista Leon Blum.

Le riforme del fronte popolare
Il governo di Blum mise innanzitutto fuorilegge le formazioni della destra eversiva, che anche in Francia praticavano un’attività destabilizzante; fu promotore di importanti riforme sociali: aumenti salariali, la settimana lavorativa di 40 ore, ferie obbligatorie e retribuite.

La crisi del fronte popolare
Il Fronte Popolare cominciò a deteriorarsi nel 1936, contemporaneamente alla guerra civile spagnola.

2. La guerra civile spagnola

La Spagna repubblicana
Nel 1931 la Spagna divenne una repubblica, dopo che il re Alfonso XIII aveva lasciato la nazione in seguito alla vittoria delle sinistre. La Spagna era uno dei paesi più arretrati dell’Europa occidentale, ragion per cui l’azione di governo delle sinistre si presentò particolarmente radicale nelle riforme, in quanto doveva introdurre delle modifiche già realizzate da molto tempo nel resto d’Europa.

L’opposizione agraria e monarchica

L’opposizione alle sinistre era costituita dagli agrari e dai monarchici, guidati da Gil Robles; queste forze ripresero la maggioranza nel 1933 e si opposero a qualsiasi riforma. La sinistra rispose allora costituendo, sull’esempio francese, un fronte popolare.

Le elezioni del 1936
Il fronte popolare comprendeva socialisti, esponenti della sinistra repubblicana e radicale, comunisti e autonomisti di sinistra. Alle elezioni del 1936 raccolse 278 deputati contro i 134 della destra. A questo punto l’esercito tentò l’azione di forza ed iniziò la guerra civile.

Francisco Franco
La sollevazione militare e reazionaria incominciò nel Marocco, il 17 luglio del 1936 e divise il paese in due: Il generale Francisco Franco, famoso per aver represso sanguinosamente e atrocemente la ribellione dei minatori nelle Asturie, mosse contro la Repubblica, alla testa di truppe a lui fedeli.

La Falange
Molte città si sollevarono contro il governo, guidate da un movimento di ispirazione fascista denominato la Falange; questo movimento ebbe l’appoggio di arcivescovi, vescovi e di molta parte del clero. Per reazione, l’opposizione di sinistra passò a organizzare la resistenza armata, dopo aver tentato inutilmente una mediazione pacifica.

Le atrocità della guerra civile

Non è possibile offrire un giudizio equidistante fra l’azione delle forze fasciste e il governo liberamente eletto, nei cui programmi vi erano contenuti di giustizia sociale; è doveroso però ricordare che le crudeltà efferate della guerra civile furono perpetrate da entrambe le parti. I falangisti commisero ogni sorta di delitti contro i repubblicani che cadevano nelle loro mani; i miliziani, mai però in organizzazioni ufficiali, furono invece soprattutto presi da un impeto anticlericale, che li portò ad infierire contro preti, ordini religiosi e chiese.

L’intervento internazionale
La guerra civile spagnola si trasformò in una prova di forza sul piano internazionale tra fascismo e antifascismo: Mussolini e Hitler inviarono loro truppe in Spagna; gli italiani furono circa 70.000. L’esercito repubblicano fu aiutato dalle brigate internazionali di volontari, a maggioranza comunista.

Il ruolo dell’URSS
L’URSS inviò aiuti e consiglieri militari; pretese però di controllare tutte le forze repubblicane e si trovò a reprimere i volontari anarchici , o comunque i repubblicani non convinti dal modello politico sovietico, indebolendo il fronte di resistenza al fascismo.

Le personalità antifasciste
Tra le personalità più importanti che parteciparono alla resistenza antifranchista si trovano i maggiori esponenti dell’antifascismo italiano e internazionale: ricordiamo Luigi Longo, Giuseppe di Vittorio, Randolfo Pacciardi, Pietro Nenni, Vittorio Vidali; tra i comunisti Tito, Carlo Rosselli.

La neutralità delle potenze alleate

Determinante per l’esito della guerra civile fu la politica di non intervento dell’Inghilterra e della Francia, che, in questo modo, lasciavano via libera all’esercito di Franco, materialmente appoggiato dalla Germania e dall’Italia. Le ragioni di quest’atteggiamento sono da ritrovarsi nel timore che si compisse una rivoluzione socialista in Spagna.

La vittoria di Franco
Il fronte repubblicano alla fine dovette cedere. Franco divenne il padrone della Spagna, dove venne instaurata una dittatura di destra, che non ebbe però l’aggressività e l’ambizione espansionistiche degli altri regimi europei. Certo è che la guerra civile spagnola fu una tragica anticipazione del conflitto mondiale che scoppierà in Europa tre anni dopo.

DATE:

1931                                                                      : la Spagna diventa una repubblica

1933                                                                      : i conservatori spagnoli riprendono la maggioranza

1932                                                                      : in Francia viene eletto alla Presidenza della Repubblica Albert                                                                                               Lebrun

31/04/1934                                                           : appello del Partito Comunista a un fronte comune con i                                                                                                           socialdemocratici

27/07/1934                                                           : viene firmato il patto fra socialisti e comunisti

febbraio 1936                                                      : vittoria elettorale dei repubblicani in Spagna

maggio 1936                                                        : vittoria del fronte popolare alle elezioni in Francia

17/07/1936                                                           : inizia il Marocco la rivolta di Francisco Franco

PERSONAGGI:

Albert Lebrun – Leon Blum – Alfonso XIII – Gil Robles – Francisco Franco -Luigi Longo – Giuseppe di Vittorio – Randolfo Pacciardi – Pietro Nenni – Vittorio Vidali – Tito – Carlo Rosselli

DOMANDE:

1) Indica la relazione fra la rinuncia al socialfascismo e la nascita dei fronti popolari.

2) Indica il periodo e i leader della politica del fronte popolare.

3) Quali riforme promosse il Fronte popolare?

4) Dopo avere ricordato quando la Spagna divenne una repubblica, precisa le condizioni socio-economiche                  della Spagna rispetto agli altri paesi europei.

5) Quali erano le forze che si opponevano alle riforme?

6) Ricorda l’esito delle elezioni del 1936.

7) Chi fu il leader della reazione? da dove partì la rivolta contro la repubblica?

8) Che cos’era la Falange?

9)  Indica le forze d’intervento internazionale che si contrapposero in Spagna.

10) Quale atteggiamento assunsero la Francia e l’Inghilterra? con quali conseguenze?

3. Verso la seconda guerra mondiale

Le conseguenze internazionali della guerra civile spagnola

La vittoria delle forze reazionarie in Spagna rafforzò l’alleanza fra Roma e Berlino: l’Italia infatti, isolata dalla Società delle Nazioni, avvertiva l’esigenza di mutare la propria politica internazionale, avvicinandosi all’aggressività nazionalistica della Germania; quest’ultima voleva sfruttare la situazione dell’Italia per guadagnare un alleato nel futuro confronto contro le altre grandi potenze.

L’Asse Roma-Berlino
Il 24 ottobre 1936 venne firmato un trattato di collaborazione fra la Germania e l’Italia, che inaugurò il cosiddetto Asse Roma-Berlino; non era ancora un patto militare, ma esprimeva una convergenza di opinioni rispetto al comportamento da tenere sulla scena politica internazionale. L’Italia aderì successivamente al patto anti-Comintern tra Germania e Giappone, che coincise con l’aggressione del Giappone alla Cina.

L’Anschluss
L’Italia aveva ormai legato il proprio destino politico a quello della Germania; il primo scotto da pagare si ebbe quando, il 13 marzo 1938, Hitler, con un’azione militare, annetteva l’Austria alla Germania [Anschluss = annessione]. Le potenze europee mostravano sempre maggiore inquietudine, ma non seppero reagire.

Le reazioni dell’Italia
Si ricorderà come l’Italia avesse organizzato il Convegno di Stresa [cfr. cap. 16, p.7] proprio per contrastare l’espansione tedesca verso i territori austriaci; ora invece dovette accettare l’iniziativa dell’alleato, rinunciando all’unico effettivo vantaggio che l’Italia aveva ottenuto dalla partecipazione alla prima guerra mondiale: non avere alcuna grande potenza militare ai propri confini. Anche l’opinione pubblica italiana mostrò risentimento e preoccupazione.

Le mire sulla Cecoslovacchia
Quando ancora non si erano esaurite le reazioni sull’annessione tedesca dell’Austria, già si profilava l’aggressione alla Cecoslovacchia. Hitler sfruttò la presenza nel territorio cecoslovacco di una minoranza tedesca, i sudeti,che si mostrò particolarmente sensibile alla propaganda nazista.

Le reazioni della Francia
Nel territorio dei sudeti c’erano le importanti acciaierie Skoda, che Hitler voleva annettersi; la Francia aveva con la Cecoslovacchia rapporti diversi rispetto all’Austria, in quanto il trattato di Locarno la impegnava a intervenire nel caso ci fosse stata un’aggressione tedesca alla nazione.

Il tentennamento di Chamberlain

La Francia non fu però incoraggiata, nel suo atteggiamento antitedesco, dall’Inghilterra, guidata dal primo ministro Arthur Chamberlain; questi tergiversava e spingeva la Cecoslovacchia a fare concessioni a Hitler. Chamberlain temeva gli effetti distruttivi di una guerra che avrebbe coinvolto l’intero territorio europeo.

La conferenza di Monaco
Mussolini propose una conferenza internazionale a quattro, alla quale parteciparono lo stesso Mussolini, Hitler, Chamberlain e il presidente del consiglio francese Daladier. Si incontrarono a Monaco alla fine di settembre 1938; discussero sulla Cecoslovacchia senza che fosse presente alcun ministro di quel paese. La Germania fu accontentata; assorbì nei suoi confini tutti i territori rivendicati.

L’annessione della Cecoslovacchia

I politici inglesi e francesi credevano realmente di avere definitivamente evitato il pericolo di una guerra; ma di lì a poco Hitler venne meno ai patti sottoscritti e, nel marzo del 1939, occupò il resto della Cecoslovacchia: fondò il Protettorato di Boemia e Moravia, mentre la Slovacchia si dichiarava indipendente e si poneva sotto la protezione della Germania.

Le reazioni inglesi
Chamberlain capì finalmente che non era possibile venire ad accordi con Hitler e, il 31 marzo 1939 dichiarò che l’Inghilterra si impegnava a intervenire a difesa della Polonia in caso di attacco nazista.

Le iniziative di Mussolini
Nell’aprile del 1939 Mussolini occupò l’Albania, iniziando a pretendere qualcosa dalla sua posizione di alleato della Germania. Contava sull’identica impotenza che aveva permesso l’espansione tedesca. Anzi, egli arrivò a rivendicare nei confronti della Francia la Tunisia, la Corsica, Nizza e la Savoia.

Il Patto d’Acciaio
Il 22 maggio 1939 Italia e Germania firmarono il Patto d’Acciaio. Mussolini agì impulsivamente, spinto dal desiderio di poter trattare con la Francia da una posizione di forza. Egli non si rese conto delle implicazioni del patto, che impegnava l’Italia a entrare in guerra con i nazisti in qualsiasi momento.

Le caratteristiche del Patto d’acciaio
Non a caso anche alcuni esponenti di primo piano del fascismo, come Galeazzo Ciano, genero di Mussolini, mostrarono scetticismo verso quest’accordo. Si trattava di un’alleanza militare da rispettare non solo nel caso in cui la potenza alleata veniva attaccata, ma anche quando questa realizzava un’azione aggressiva.

La dichiarazione di non belligeranza

Quando Mussolini seppe dell’intenzione hitleriana di attaccare la Polonia, capì quali erano le conseguenze del Patto, ma riuscì a non intervenire con una dichiarazione di non belligeranza, che denunciava la mancanza di preparazione dell’esercito italiano.

Le pretese hitleriane sulla Polonia

Nei confronti della Polonia Hitler avanzava le seguenti richieste: il ritorno di Danzica alla Germania e una strada attraverso il corridoio polacco che avrebbe collegato la Germania alla Prussia orientale; proponeva anche che la Polonia entrasse a far parte del Patto anti-Comintern, diventando in pratica un paese satellite della Germania. La Polonia però si rifiutò di accettare queste richieste.

La posizione dell’Unione Sovietica

Francia e Inghilterra offrirono precise garanzie alla Polonia, cercando di avere dalla loro parte anche l’Unione Sovietica; Stalin, però, era diffidente nei confronti di Francia e Inghilterra; in particolare era molto risentita dell’esclusione della Russia dalla Conferenza di Monaco, dopo che la potenza sovietica si era dichiarata disponibile alla difesa della Cecoslovacchia. La Polonia dichiarò inoltre di non essere disposta a concedere il passaggio alle truppe sovietiche sul proprio territorio, in caso di attacco tedesco.

Il patto russo-tedesco
Addirittura l’Unione Sovietica firmò, il 29 agosto 1939, un patto di non aggressione con la Germania nazista, detto Patto Molotov-Ribbentrop, dal nome dei ministri che lo sottoscrissero. La Russia otteneva la Finlandia, l’Estonia, la Lettonia, parte della Polonia e della Bessarabia.

Ripercussione sul movimento comunista

Il patto creò il più grande sgomento e la divisione nel movimento comunista internazionale, in quanto ispirato non da criteri ideologici ma dalla pura ragion di Stato; il nemico principale delle formazioni operaie era adesso alleato dell’Unione Sovietica e la Germania nazista era considerata meno pericolosa delle nazioni democratiche dell’Europa.

Perché Stalin firmò il patto con la Germania?

Stalin temeva che la Polonia, la Francia e l’Inghilterra non volessero realmente la pace e che, com’era accaduto a Monaco, a un certo punto le potenze occidentali si mettessero d’accordo con l’aggressore, lasciando sola l’URSS di fronte alla Germania nazista. La storiografia sovietica ha sempre sostenuto che fu quest’ambiguità dei negoziati e il timore dell’isolamento dell’URSS a condurre alla firma del patto con la Germania.

L’inizio della guerra
Dopo il patto russo-sovietico Hitler trovò facilitata l’impresa di conquista della Polonia: il 1° settembre le truppe tedesche invasero lo Stato polacco; il 3 settembre Inghilterra e Francia, convinte che non era possibile un’altra conferenza di pace, dichiararono guerra alla Francia.

DATE:

24/10/1936                                                           : si forma l’Asse Roma-Berlino

13/03/1938                                                           : la Germania si annette l’Austria

settembre 1938                                                    : Conferenza di Monaco

marzo 1939                                                           : Hitler si annette la Cecoslovacchia

31/03/1939                                                           : Chamberlain avverte la Germania di non attaccare la Polonia

aprile 1939                                                           : Mussolini occupa l’Albania

22/05/1939                                                           : firma del Patto d’acciaio

29/08/1939                                                           : patto di non aggressione russo-sovietico

01/09/1939                                                           : la Germania invade la Polonia

03/09/1939                                                           : Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania

PERSONAGGI:

Arthur Chamberlain – Viaceslav Molotov – Joachim Ribbentrop

DOMANDE:

1) Quali conseguenze ebbe in Europa la vittoria del generale Franco nella guerra civile spagnola?
 
2) Sottolinea l’importanza dell’Asse Roma-Berlino.

3) Per quale motivo l’annessione dell’Austria da parte della Germania rappresentava un evento negativo       dell’Italia? perché Mussolini non reagì?

4) Quali erano le pretese hitleriane sulla Cecoslovacchia?

5) Chi erano i sudeti?

6) Perché la Francia non mise in atto l’azione militare cui l’obbligava il trattato di Locarno?

7) Ricorda i partecipanti alla Conferenza di Monaco e le decisioni che in quella sede vennero prese.

8) Quale fu il destino della Cecoslovacchia?

9) Quando Chamberlain cambia la sua posizione moderata?

10) Quali valutazioni spinsero Mussolini all’invasione dell’Albania?

11) Indica le caratteristiche del Patto d’Acciaio e spiega perché era particolarmente pericoloso per                               l’Italia.

12) Ricorda la posizione di Galeazzo Ciano a proposito del Patto d’Acciaio.

13) Perché, dopo l’invasione della Polonia, Mussolini fece una dichiarazione di non belligeranza?

14) Chiarisci i motivi per cui l’Unione Sovietica non si fidò delle proposte di Francia e Inghilterra.

15) Che cosa prevedeva il patto Ribbentrop-Molotov?

16) Quali conseguenze ebbe l’alleanza russo-tedesca sul movimento comunista internazionale?

17) Quali motivi per cui Stalin si alleò con i nazisti?