24
Nov
2006

I moti del 1830 1831

CAPITOLO QUARTO

I MOTI DEL 1830/’31

Importanza dei moti del 1830/’31

I moti che si verificarono in Europa nel biennio 1830/1831 possono essere valutati, in riferimento alla politica della restaurazione, in modo identico a quelli del decennio precedente: una dimostrazione della fragilità del disegno politico stabilito dalle grandi potenze a Vienna e dell’inquietudine che serpeggiava nella società.

La peculiarità dei moti del ‘30/’31

D’altra parte i moti del 1830/1831 presentano, rispetto ai precedenti, una differenza fondamentale:, a eccezione delle insurrezioni in Italia e in Polonia, si concludono con un successo e impongono ai governi monarchici la concessione di carte costituzionali particolarmente avanzate.

I moti in Francia
Il centro propulsore di questa nuova ondata di moti rivoluzionari fu la Francia, dove il successo delle forze insurrezionali provocò lo scoppio di analoghi moti in Belgio e in alcune zone della Germania, oltre a condizionare la politica dell’Inghilterra.

Luigi XVIII
Abbiamo accennato nel capitolo secondo alla politica di Luigi XVIII, che tendeva a conciliare la restaurazione della monarchia con alcune novità istituzionali realizzate dalla rivoluzione del 1789; in questo modo il re cercava di contenere lo scontro sociale e di ostacolare la politica vendicativa degli ultras, guidati dal fratello del re, il duca d’Artois.

Carlo X
Nel 1824 Luigi XVIII morì e gli successe, col nome di Carlo X, proprio il fratello duca d’Artois. La politica francese registrò una violenta svolta in senso reazionario: Carlo X intendeva restaurare integralmente le condizioni prerivoluzionarie e risarcire i nobili a spese dell’erario.

I provvedimenti di Carlo X
Carlo X, per far fronte all’opposizione, sospese i diritti costituzionali garantiti dalla Carte octroye e, nel contempo, cercò di coinvolgere l’opinione pubblica in un programma nazionalistico culminante con la conquista dell’Algeria, iniziata nel gennaio 1830.

Le elezioni
Il programma del monarca risultò palesemente sconfitto alle elezioni del 1827, dove pure avevano diritto al voto solo 100.000 possidenti; una prova di quanto fosse anacronistico il disegno politico del re e di quanto ormai l’opinione pubblica fosse distante dal desiderare un ritorno al passato. La sconfitta fu confermata dalle elezioni del 1830.

Il colpo di Stato
Di fronte a questa situazione il primo ministro Polignac, d’accordo col re, con quattro ordinanze imposte senza il parere del parlamento sospese i diritti costituzionali: restrinse il diritto di voto, annullò la libertà di stampa, sciolse il parlamento e indisse nuove elezioni.

Le trois glorieuses
A questo punto, in quelle tre giornate passate alla storia come le trois glorieuses, i parigini insorsero, respingendo, con il ricorso alle barricate. l’assalto delle truppe. Il re fu costretto a fuggire in Inghilterra e la corona di Francia venne offerta a Luigi Filippo d’Orleans, appartenente a un ramo secondario dei borboni.
Luigi Filippo
Luigi Filippo accettò il titolo di re nel quadro di un regime monarchico costituzionale: si sostituiva all’investitura divina la legittimazione dei sudditi; in questo senso venne ulteriormente rivista la costituzione (Charte reévisée); la bandiera francese divenne definitivamente il tricolore rivoluzionario.

L’indipendenza del Belgio
In seguito al successo dell’insurrezione francese ci furono dei moti anche in Belgio, dove la popolazione rivendicava l’indipendenza dall’Olanda, in contrasto con quanto deciso al Congresso di Vienna. Questa unione era sfavorevole per il Belgio, che si sentiva sfruttato dall’intraprendenza commerciale olandese.

La Costituzione del Belgio
La Costituzione che il Belgio si diede una volta proclamata l’indipendenza (19 novembre 1830) era più avanzata di quella della stessa Francia e sostituì, nelle rivendicazioni dei liberali europei, la Costituzione di Cadice.

I moti in Polonia
In Polonia i moti scoppiarono nel novembre 1830 e traevano spunto dalla mancanza di autonomia del regno nei confronti della Russia; il Regno di Polonia infatti, ricostituito dal congresso di Vienna, era sotto il controllo della Russia ma, con lo zar Alessandro I, aveva goduto di una certa autonomia. Con il nuovo zarNicola I, salito al potere nel 1825, la situazione si inasprì, con insoddisfazione sia dei nobili sia dei patrioti liberali.

La sconfitta dei moti
I polacchi speravano nell’aiuto della Francia, che però non volle compromettere le proprie conquiste interne appoggiando insurrezioni di altri paesi e attirandosi così l’ostilità delle altri potenze. L’insurrezione fu sconfitta nel settembre 1831 e la Polonia perse, nei confronti della Russia, qualsiasi tipo di autonomia. Fra i numerosi esuli polacchi, ricordiamo il musicista Fryderyk Chopin.

DATE:

1824                                                       : muore Luigi XVIII; Carlo X re di Francia

gennaio 1830                                       : inizia la conquista dell’Algeria da parte della Francia

27/28/29 luglio 1830                            : insurrezione di Parigi (le trois glorieuses)

26 agosto 1830                                    : insorge il Belgio

24 ottobre 1830                                    : indipendenza del Belgio

1825                                                       : sale al potere lo zar Nicola I

novembre 1830                                    : moti in Polonia

settembre 1831                                    : sconfitta dei moti in Polonia

PERSONAGGI:

Carlo X – Polignac – Luigi Filippo d’Orleans – Nicola I – Fryderyk Chopin

DOMANDE:

1) Precisa l’importanza storica dei moti del 1830/’31 e indicane il carattere distintivo rispetto ai moti                          del decennio precedente.
 
2) Cogli l’importanza della rivoluzione di luglio in Francia.

3) Quali conseguenze ebbe la salita al trono di Carlo X?

4) Indica i motivi per cui Carlo X non riuscì a imporre la sua politica.

5) Per quale motivo la Francia invase l’Algeria?

6) Quali provvedimenti prese Polignac dopo le elezioni del 1830.

7) Precisa i limiti costituzionali entro cui Luigi Filippo d’Orleans accettò di svolgere le funzioni di                              monarca.

8) Indica l’importanza dell’indipendenza del Belgio e, in particolare, della sua costituzione.

9) Sintetizza le cause e gli esiti dei moti in Polonia.

 

I moti in Italia
In Italia nel 1831 si organizzò un solo moto rivoluzionario, a Modena, che investi però gran parte della Romagna; non fu un avvenimento eclatante, perché venne immediatamente scoperto e represso. Ebbe però una sua importanza in quanto, proprio dalla riflessione su questo ennesimo fallimento, presero spunto alcuni intellettuali italiani per ripensare la strategia politica atta a raggiungere l’unità d’Italia.

Francesco IV
Si è già accennato al fatto che il ducato di Modena fosse un piccolo Stato sotto la protezione austriaca; l’ambizioso Francesco IV, a capo del ducato, sperava di poter sostituire Carlo Alberto nel diritto di successione al Regno di Savoia, soprattutto dopo il comportamento tenuto dal principe ereditario nel 1821.

La strategia di Francesco IV
Confidando nell’aiuto della Francia di Luigi Filippo, Francesco IV sperava, attraverso un moto antiaustriaco, di farsi paladino della resistenza all’occupazione asburgica in Italia, acquistando così meriti presso la monarchia sabauda.

Ciro Menotti
Francesco IV stipulò un accordo con Ciro Menotti, un carbonaro e l’appoggiò nell’organizzazione di un moto rivoluzionario; il movimento avrebbe dovuto estendersi dall’Emilia alla Toscana e alla Lombardia.

Il non interventismo della Francia

A distruggere le speranze del Duca fu l’esplicito rifiuto francese di intervenire in appoggio ai moti rivoluzionari all’estero; come abbiamo già accennato a proposito delle insurrezioni in Polonia, la Francia non voleva correre il rischio di attirarsi l’ostilità delle potenze conservatrici e mettere a repentaglio le conquiste politiche interne.

Il tradimento di Francesco IV

Francesco IV allora, timoroso di perdere il potere, denunciò Ciro Menotti, facendolo arrestare; il patriota fu condannato a morte, grazie anche alla pressione del duca, che non voleva mantenere in vita un testimone del suo complotto antiaustriaco.

Il regno delle province unite

Il moto scoppiò ugualmente e coinvolse in particolare modo le legazioni, ovvero i territori dello Stato pontificio compresi nella zona dell’Emilia Romagna e delle Marche; in questi territori, infatti, la pressione del potere papale era minore e, di conseguenza, si erano diffuse con più facilità idee liberali. Questa esperienza, per quanto minata dalle rivalità fra le diverse città, fu la prima forma di governo rivoluzionario dopo la restaurazione; venne facilmente represso, appena un mese dopo, dalle truppe austriache.

DOMANDE:

1) Descrivi la strategia di Francesco IV.

2) Quale motivo portò al fallimento del moto rivoluzionario?

3) Intendi l’importanza del governo delle Province unite.

La situazione politica in Inghilterra

Anche in Inghilterra le rivoluzioni europee ebbero una ripercussione, poiché favorirono una maggiore democratizzazione, dopo gli anni in cui le leggi, coerentemente a quanto avveniva sul continente, avevano limitato le libertà costituzionali.

La fine delle discriminazioni per i cattolici

Già nel 1829, grazie all’attività dell’irlandese Daniel O’Connel, il primo ministro Robert Peel concesse l’abolizione del Bill of test, che impediva ai cattolici la possibilità di ricoprire cariche pubbliche.

L’alleanza fra whig e radicali
A modificare il clima politico concorse l’alleanza fra il partito whig e il movimento radicale, che intendeva imporre una riforma elettorale; in realtà i whigvolevano garantire il voto ai ceti industriali e mercantili, senza mettere in discussione il sistema censitario; i radicali, invece, rivendicavano il suffragio universale.

Il Reform act
La riforma elettorale venne approvata nel 1832 con il Reform act, e soddisfava le esigenze dei whig, sebbene i radicali fossero stati i protagonisti delle maggiori battaglie. Nonostante questi limiti, la nuova legge aprì in Inghilterra un periodo di riforme, che caratterizzarono il regno della regina Vittoria, salita al trono nel 1837. In particolare bisogna ricordare l’abolizione della schiavitù in tutte le colonie britanniche, decretata nel 1833.

DATE:

1829                                                                      : abolizione del Bill of test

1832                                                                      : Reform Act

1833                                                                      : abolita la schiavitù nelle colonie inglesi

1837                                                                      : sale al trono la Regina Vittoria

PERSONAGGI:

Daniel O’Connel – Robert Peel – regina Vittoria

DOMANDE:

1) Quali ripercussioni ebbero i moti del 1830/1831 in Inghilterra?

2) Quali misure comporterà l’abolizione del Bill of test?

3) I whig e il movimento radicale, alleati nella richiesta di riforma della legge elettorale, esprimevano però         posizioni differenti: ricordale.

4) Che cosa stabiliva il Reform Act?