24
Nov
2006

Freud

CAPITOLO UNDICESIMO

SIGMUND FREUD (1856 – 1939)

L’importanza del pensiero di Freud per la filosofia

Freud non è certamente un filosofo; eppure lo studio delle sue opere è quasi sempre previsto da tutti gli insegnanti, nel programma dell’ultimo anno. La disciplina fondata da Freud, la psicanalisi, ha inciso in maniera profondissima nel dibattito filosofico, sino a condizionare tutto il pensiero del ‘900.

Il valore filosofico dell’opera di Freud

Sarebbe oltremodo sbagliato considerare la psicanalisi alla stregua di una disciplina scientifica che ha condizionato il pensiero filosofico; al pari, per fare un altro importante esempio, della teoria della relatività di Einstein. In realtà alcune parti del pensiero di Freud possono considerarsi vere e proprie elaborazioni filosofiche, anche se l’autore le proponeva in ambito prettamente scientifico.

L’attività di Freud come medico

Freud si laureò in medicina e si specializzò in malattie mentali, lavorando con le principali autorità del suo tempo. In quel periodo lo studio della psiche era impostato su criteri rigidamente positivisti.

Il positivismo e la psicologia

La psicologia positivista riteneva di poter spiegare ogni fenomeno psichico in base a criteri di carattere fisiologico; ogni disturbo psicologico doveva avere la sua causa in un’alterazione somatica.

I dubbi di Freud
Nel corso dei suoi studi e della sua pratica, Freud inizia a dubitare dell’efficacia dell’approccio positivista e ipotizza che le cause delle disfunzioni cerebrali non siano riconducibili all’organismo.

L’ipnosi
Particolarmente importante fu per Freud la pratica dell’ipnosi, dove il paziente, in stato di incoscienza, riusciva a ricordare eventi che, nello stato di veglia non aveva presenti; attraverso l’ipnosi, inoltre, si rivelava l’esistenza di conflitti psichici probabili cause delle nevrosi.

L’inconscio e i disturbi psichici

La pratica ipnotica rivelava l’esistenza di un ambito separato della personalità umana, inconscio ma capace di determinare il comportamento di un individuo. I disturbi psichici, a parere di Freud, derivavano dalla vita inconscia dell’uomo.

Come indagare l’inconscio?
La terapia nei confronti dei disturbi psichici deve dunque fondarsi sull’analisi dell’inconscio; per poter accedere a questo settore nascosto della personalità, bisogna individuare delle manifestazioni esterne che ne rivelano la natura.

Le manifestazioni dell’inconscio

Freud ritiene che i tic nervosi o i lapsus siano segni rivelativi dell’inconscio. In una sua importante opera, Psicopatologia della vita quotidiana, egli descrive numerosi esempi di manifestazione dell’inconscio attraverso il comportamento.

I sogni
La manifestazione più esplicita dell’inconscio è però, secondo Freud, l’esperienza onirica (i sogni), che sono vere e proprie costruzioni elaborate dall’inconscio e rivelative delle tensioni che lo percorrono.

Il contenuto latente
Freud individua nel sogno due dimensioni: la prima è costituita dal contenuto manifesto, che corrisponde alla situazione rappresentata dal sogno così come la ricordiamo appena svegli.

Il contenuto latente
Al contenuto manifesto corrisponde però un contenuto latente, che rappresenta l’autentico significato del sogno e rivela in maniera certa la natura dell’inconscio.

Perché esiste il contenuto manifesto?

Perché l’inconscio non manifesta il suo messaggio in maniera diretta, ma si serve di un linguaggio simbolico e allusivo (il contenuto manifesto)? Secondo Freud il sogno esprime i desideri più profondi della persona, presenti solo nell’inconscio; ora questo si vergogna a esplicitarli in maniera chiara e, censurandosi, esprime i propri desideri attraverso dei simboli, non comprensibili a una prima lettura.

Desideri sessuali rimossi
Come mai l’inconscio si vergogna dei propri desideri? Perché questi, afferma Freud, sono desideri di natura sessuale che sono rimasti insoddisfatti e che il soggetto vorrebbe soddisfare; questi desideri si riferiscono al periodo infantile. Di conseguenza, l’inconscio non può esprimerli con assoluta libertà.

ESPRESSIONI SIGNIFICATIVE

Psicologia positivista – Ipnosi – Inconscio – Disturbi psichici – Manifestazioni dell’inconscio – Tic nervosi – Lapsus – Sogni – Contenuto manifesto – Contenuto latente – Desideri sessuali rimossi

DOMANDE

1) Perché il pensiero di Freud possiede un’importanza fondamentale per la disciplina filosofica?

2) Descrivi i principi fondamentali della psicologia positivista.

3) Sottolinea l’importanza dell’ipnosi, nella maturazione di Freud.

4) Che cos’è l’inconscio? come Freud arriva definirlo?
 
5) Attraverso quali mezzi è possibile indagare l’inconscio?
 
6) Illustra l’importanza dei sogni secondo Freud.

7) Distingui fra contenuto latente e contenuto manifesto.

8) Perché l’inconscio non comunica esplicitamente i propri desideri?

La sessualità
Si è detto che i sogni manifestano un desiderio sessuale insoddisfatto, risalente all’età infantile. Freud non potrebbe avanzare una simile ipotesi se non rinnovasse l’interpretazione della sessualità rispetto alla vecchia concezione positivista.

L’indipendenza dalla funzione riproduttiva

Secondo Freud la sessualità non è necessariamente vincolata alla funzione riproduttiva, ma è finalizzata principalmente alla ricerca del piacere. E’ questa un’ipotesi che, com’è ovvio, incontrò profondi contrasti all’epoca, non limitati all’ambito scientifico ma a quello più generalmente culturale.

Il concetto di perversione
Freud intende con perversione qualsiasi esercizio della sessualità non finalizzato alla riproduzione. E’ evidente che Freud utilizzi questo termine in senso tecnico e non moralistico: la sessualità perversa rinuncia al fine riproduttivo e persegue il conseguimento del piacere come fine indipendente.

La sessualità infantile
Freud può allora delineare la sua teoria sulla sessualità infantile che, come si è visto, è alla base della sua interpretazione dei sogni. Il concetto di sessualità infantile rappresenta un’importante svolta nella storia della psicologia, perché delegittima in maniera definitiva l’interpretazione positivistica della sessualità. Questa escludeva l’esistenza della sessualità infantile poiché, essendo questa finalizzata alla riproduzione, non poteva esprimersi nel bambino, in cui l’apparato riproduttivo non era ancora giunto a maturazione.

Importanza della perversione
E’ evidente come il concetto di perversione renda facilmente superabile l’obiezione positivistica, in quanto la sessualità infantile mirerebbe non alla riproduzione, ma alla pura ricerca del piacere.

Essere perverso polimorfo
Freud definisce il bambino “essere perverso polimorfo”: perverso poiché in lui, come abbiamo visto, la sessualità non è finalizzata alla riproduzione; polimorfo perché, non essendo nel bambino ancora compiutamente sviluppato l’apparato genitale, il piacere sessuale deve fare riferimento ad altre parti del corpo, mutanti nel corso della crescita.

Le tre fasi della sessualità infantile

Freud distingue tre fasi nella sessualità infantile: la fase orale, la fase sadico-anale e la fase genitale. Ognuna di queste tre fasi indica la particolare parte del corpo in cui il bambino, in una determinata fase della sua evoluzione, concentra il piacere erotico.

La fase orale
Durante la fase orale il bambino identifica il piacere erotico con l’atto del mangiare e con la relazione particolare esistente fra lui e la madre. All’inizio la soddisfazione avviene con la suzione del seno materno, successivamente quest’atto si stacca dalla funzione alimentare e diventa un gesto autoerotico.

La fase sadico-anale
La fase sadico-anale si chiama così perché, da una parte, il bambino dimostra una certa aggressività, in quanto inizia a manifestare capacità di controllo muscolare; dall’altra perché nell’ano si trova il centro del piacere erotico.

La fase genitale
La fase genitale è quella in cui il piacere sessuale, dopo essersi manifestato in altre parti del corpo, si concentra sulla zona genitale e permette lo sviluppo psicologico differenziato del maschio e della femmina.

Centralità dell’organo sessuale maschile

Secondo Freud, durante la fase genitale, un ruolo fondamentale riveste l’organo sessuale maschile, sia per il bambino sia per la bambina. Il bambino infatti teme di perderlo poiché, in un primo momento, ritiene il pene separabile dal corpo, alla pari di un escremento: questo costituisce il complesso di castrazione.

L’invidia del pene
La bambina invece, una volta constata la differenza anatomica fra i sessi, si sente mancante di qualcosa: si origina così l’invidia del pene, sulla quale la bambina costruisce il proprio ruolo sessuale. Con la crescita la bambina accetterà la sua mancanza, fino a riappropriarsene simbolicamente in età adulta, attraverso il rapporto sessuale.

 
 
Il complesso di Edipo
Momento fondamentale nella costituzione dei ruoli sessuali maschile e femminile è il complesso di Edipo, dal quale dipende la maturazione psichica dell’individuo. Si tratta di un’attrazione che il bambino avverte per il genitore di sesso opposto e di un conseguente senso di rivalità verso il genitore dello stesso sesso.

Superamento del complesso di Edipo

Il complesso di Edipo rappresenta una fase molto delicata della crescita che deve essere adeguatamente assecondata dai genitori, per impedire traumi che compromettano l’acquisizione, da parte del soggetto, del proprio ruolo sessuale. Se non si realizza il superamento, potrebbero crearsi complessi di colpa, incapacità di relazione amorosa e altri fenomeni simili.

ESPRESSIONI SIGNIFICATIVE

Sessualità perversa – Sessualità infantile – Essere perverso polimorfo – Tre fasi della sessualità infantile – Fase orale – Fase sadico-anale – Fase genitale – Complesso di castrazione – Invidia del pene – Complesso di Edipo

DOMANDE

1) Per quale motivo Freud rifiuta la concezione positivista della sessualità?

2) Quale funzione possiede la sessualità, oltre a quella riproduttiva?

3) Che cosa intende Freud con il termine perversione?

4) Spiega i motivi per cui il mondo scientifico rifiutava la teoria della sessualità infantile.

5) Chiarisci il significato dell’espressione essere perverso polimorfo.
 
6) Individua le caratteristiche delle tre fasi della sessualità infantile?

7) Perché lo sviluppo dei ruoli sessuali maschile e femminile avviene sempre in riferimento all’organo                               genitale maschile?

8) Che cos’è il complesso di castrazione?

9) Spiega il concetto di invidia del pene.

10) Illustra il concetto d’Edipo e spiega l’importanza del suo superamento.

 
L’uomo
Secondo Freud la natura dell’uomo è di tipo pulsionale; è cioè costituita da un’energia nervosa, che Freud identifica con l’energia sessuale, la quale ricerca costantemente la propria soddisfazione.

La libido
Tale energia pulsionale viene da Freud chiamata libido; è esplicito nello scienziato il riferimento alla volontà di Schopenhauer: la libido ha la stessa natura distruttiva, vuole impossessarsi delle cose e piegarle alle sue esigenze.

Il principio del piacere
La libido esprime il principio del piacere, la tendenza cioè di ogni essere umano a ricercare l’appagamento del desiderio erotico; il rapporto dell’uomo col mondo è dunque un rapporto di appropriazione, in cui l’essere cerca soddisfazione alla propria natura pulsionale.

Il principio di realtà
Il principio di realtà ha il compito di limitare il completo esaudire dei desideri libidici, in quanto rappresenta il mondo esterno e gli altri soggetti, che si oppongono a una nostra totale espansione. Il principio di realtà pone il soggetto di fronte al fatto che non può realizzare totalmente la propria volontà e che molti dei suoi desideri non possono essere esauditi.

La tripartizione della personalità

Sulla base di questo conflitto fra principio del piacere e principio di realtà Freud individua tre aspetti della personalità, che stabiliscono fra loro relazioni, anche di natura conflittuale: l’Es, il Super-io e l’Io.

L’Es
L’Es si identifica con la natura pulsionale dell’individuo; è quella parte della personalità caratterizzata dalla libido, completamente dominata da bisogni egoistici di cui cerca piena soddisfazione.

Il Super-io
Il Super-io rappresenta la funzione censoria o la coscienza morale, che spinge il soggetto ad arginare la propria energia libidica In origine la funzione di Super-io è assolta dai genitori, che limitano i desideri del bambino e lo pongono a confronto con la realtà esterna; successivamente tale funzione di controllo viene interiorizzata dall’individuo adulto, che reprime così i suoi impulsi.

L’Io
L’Io è la parte della nostra personalità di cui siamo coscienti; non è autonomo e non ha volontà propria, in quanto subisce il perenne conflitto fra Es e Super-io. L’Io ricerca un proprio equilibrio, che raggiunge sempre in maniera approssimativa.

L’anticartesianesimo di Freud

Con Freud viene a essere totalmente demolito uno dei concetti cardine della filosofia occidentale, il cogito di Cartesio, la certezza della propria soggettività. Freud dimostra che la percezione che abbiamo del nostro io è solo una parte secondaria della nostra personalità e che le decisioni determinanti del nostro comportamento sono in realtà prese al di fuori della nostra volontà cosciente.

La nevrosi
La nevrosi è il frutto del continuo conflitto fra es e super-io e si realizza quando l’io non riesce a trovare un equilibrio in questo conflitto; infatti le forze che si contrastano impediscono alla libido di esprimersi in modo soddisfacente.

La rimozione
L’Io allontana da sé la causa della nevrosi e la rimuove. La rimozione non consiste nell’annullamento della causa, ma nel suo essere relegata nell’inconscio.

Il sintomo
Ovviamente, il contenuto rimosso cerca di emergere dall’inconscio e disturba l’apparente tranquillità dell’io. Il sintomo è la manifestazione della nevrosi, il modo in cui il contenuto rimosso si rende visibile, rendendo chiara l’insoddisfazione del soggetto.

La psicoanalisi
La pratica psicoanalitica si propone di risolvere la nevrosi, portando alla coscienza il contenuto rimosso. La terapia psicoanalitica si realizza attraverso un dialogo fra il terapeuta e il paziente; lo scopo è quello di far rivivere al paziente il conflitto causa della nevrosi.

Resistenze del paziente
Il paziente però oppone resistenze alla volontà dello psicoanalista di portare alla coscienza la rimozione; infatti l’inconscio, per i consueti motivi di vergogna, tende a non rivelare il suo desiderio libidico.

Il transfert
Lo psicoanalista cerca allora di instaurare il transfert, un’azione di tipo affettivo. Lo scopo è quello di far sì che il soggetto sia portato a compiacere il desiderio della persona oggetto del suo affetto e, quindi, a rivelare il contenuto della rimozione.

ESPRESSIONI SIGNIFICATIVE

Libido – Principio del piacere – Principio di realtà – Es – Super-io – Io -Nevrosi – Rimozione – Sintomo – Psicoanalisi – Transfert

DOMANDE

1) Precisa la natura dell’uomo secondo Freud.

2) Definisci la libido e cogli l’analogia con la volontà di Schopenhauer.
 
3) Che cosa sono il principio del piacere e il principio di realtà?
 
4) Indica le caratteristiche di Es, Super-io e Io.

5) Perché l’immagine della personalità proposta da Freud è anticartesiana?

6) Indica le cause della nevrosi.

7) Che cos’è la rimozione?

8) Descrivi la terapia psicoanalitica.

9) Perché il paziente oppone resistenza alla terapia?

10) Indica le funzioni del transfert.